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Salario minimo, una prospettiva europea

Il salario minimo europeo fa discutere, opportunità o scelta pericolosa?

08.03.2020
60"
di Alessandra Bernardis

Quando è entrato nelle agende della politica?

“Tutti i paesi dell’Unione Europea dovrebbero mettere in cantiere un salario minimo sociale, un reddito minimo garantito” dichiara Jean- Claude Junker nel 2014. Recentemente riecheggia nelle piazze francesi grazie ai Gilet Gialli. Emmanuel Macron ne parla nella “lettera ai cittadini d'Europa” e la sua istituzione è stata richiesta dal partito socialista europeo. Il salario minimo europeo è una delle tematiche che, assieme alla tutela dell’ambiente e alla guerra commerciale con gli USA, infuocheranno i dibattiti europei nei prossimi anni.

Cos’è e perché oggi non esiste?

Il salario minimo europeo consisterebbe in un vincolo alla remunerazione corrisposta a ogni lavoratore, che non potrebbe essere inferiore ad una data quantità. Sarebbe così armonizzata in tutti i paesi dell’Unione Europea in base a indicatori nazionali, come il salario mediano. Definito da alcuni “pilastro sociale” europeo per raggiungere obiettivi di crescita, equità e giustizia sociale, di fatto non è mai stato sviluppato e le politiche europee si sono concentrate maggiormente sulla stabilità macro-economica. L’austerità dei conti pubblici e la lotta all’inflazione nei paesi aderenti all’Euro hanno ricoperto un ruolo di primo piano nel dibattito politico dell’Unione.

Da dove nasce l’esigenza?

In questi anni la tematica sta occupando i primi posti dell’agenda politica. Si vuole contrastare una concorrenza da alcuni considerata ‘’sleale’’ da parte di paesi europei che utilizzano a proprio vantaggio un mercato unico, ma con diversi ‘’paradisi fiscali’’ al suo interno. Inoltre il modello di sviluppo adottato ha portato alcuni paesi, soprattutto nell’est-europa, ad una diminuzione dei salari per essere maggiormente competitivi. In questi termini, stabilire un salario minimo europeo potrebbe rappresentare un pericolo per la flessibilità delle imprese. La Commissione Europea sostiene che tale problema non si presenterebbe.

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