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Il programma politico di Joe Biden

Verso la nuova presidenza degli Stati Uniti

20.11.2020
60"
di Joel Budai

L’election week è oramai conclusa e vede come Presidente eletto il democratico Joe Biden.

Una sfida per nulla facile, che tra le molte difficoltà non sembra ancora vedere una fine. Tuttavia, l’Association Press ha stabilito il vincitore, ma qual è il suo programma politico? Cosa dobbiamo aspettarci durante la sua presidenza?

Una visione democratica e la gestione pandemica

Esponente dell’area moderata del partito democratico americano, il suo programma basa su diversi punti, (quasi) assolutamente divergenti dal suo predecessore. Il primo tema su cui Biden si è espresso è forse il più attuale: la gestione del CoVid-19. In primo luogo il futuro inquilino della Casa Bianca ha ribaltato la decisione di Trump di voler far uscire gli USA dal’OMS. La gestione del virus, secondo lui, è responsabilità e onere del Presidente, il quale se ne deve occupare a livello nazionale, aumentando l’intensità di gestione a livello centrale.

Un’economia politica progressista

Il programma economico è sicuramente progressista: il focus è posto su temi quali la redistribuzione del carico tributario e l’aumento delle entrate per finanziarie nuove spese pubbliche (infrastrutture, sanità, ecc.). L’obiettivo del Presidente eletto è quello di promuovere la ricostruzione della classe media: aumento dei salari minimi, rispetto dei diritti sindacali e approvazione di un piano da 10 milioni di nuovi posti di lavoro sono solo alcuni dei provvedimenti previsti. La prospettiva di questo piano politico-economico risiede nel fatto che “un’economia deve premiare il lavoro, non solo la ricchezza”, come ha affermato Biden. Al fine di risanare l’economia post emergenza Covid-19, Biden pensa di istituire il programma “Buy American”. L’iniziativa prevede un fondo di 700 miliardi di dollari: 400 miliardi andranno all’acquisto di prodotti americani, mentre 300 miliardi andranno alla ricerca e allo sviluppo tecnologico.

La politica estera: i rapporti con il resto del mondo

Altro settore di rilevanza è la politica estera; seguendo l’ottica democratica Biden si impone di eliminare il “Travel Ban”, ovvero la legislazione di Trump che permetteva di limitare l’ingresso negli USA ai cittadini provenienti da paesi a maggioranza musulmana. Anche nei confronti dell’Iran l’atteggiamento di Biden sembra essere più soft rispetto al suo predecessore repubblicano: Biden promette di rientrare nell’accordo di Parigi del 2015, a patto che Teheran rispetti il trattato sul nucleare. Obiettivi “green” In campo ambientale Biden mira a rendere l’America una superpotenza ecologica e sono previste forti limitazioni delle emissioni; tuttavia non si è accennato ad una possibile ratifica al Protocollo di Kyoto del 1997, fortemente auspicata durante l’amministrazione Obama.

Verso una sanità onnicomprensiva

In campo sanitario, Biden vuole ripartire dall’Obamacare proponendo un forte allargamento per permettere maggiore accessibilità ai cittadini. In linea con Trump, anche il futuro Presidente si è detto favorevole all’importazione di farmaci canadesi, a patto che il loro prezzo sia inferiore rispetto a quello americano.

L’immigrazione come valore fondante del popolo americano

Ultimo, ma non da meno, il problematico tema dell’immigrazione: per Biden l’immigrazione è fondamentale per definire l’identità degli Stati Uniti. Il candidato si impegnerebbe quindi a riprendere esattamente dove era stato interrotto: Trump ha cancellato una legge che il democratico vorrebbe invece ripristinare. Si tratta del progetto “DACA”, letteralmente Deferred Action for Childhood Arrivals, sorto durante l’amministrazione Obama. Grazie a tale legislazione si permetteva di rinviare di due o più anni l’espulsione dei minori entrati nel Paese illegalmente, prevedendo talvolta il rilascio di un permesso di lavoro qualora questi ultimi risultassero idonei.

Fonte: Il post

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