di Francesca Beltrame“È fantastico ripercorrere il passato quando vieni da molto in basso e sai che tutto quel che sei stato, che sei e che sarai non è altro che lotta”.Centrocampista, numero 10, eccezionale visione di campo, talento nei passaggi, controllo di palla, capacità di dribbling, velocità, riflessi, il tutto combinato con una piccola statura (1,65 m) e un baricentro basso, il suo nome per chiunque è "El Pibe de Oro". Chi è Maradona?Diego Armando Maradona Franco nasce nel 1960 nella periferia di Buenos Aires. Fin da bambino il pallone è il suo migliore amico: a 10 anni si unisce alla squadra giovanile dell'Argentinos Juniors "Los Cebollitas", mostrando le sue innate doti calcistiche. Già a 16 anni esordisce con la nazionale e nel 1979 guida la squadra argentina Under 20 alla vittoria della Coppa del Mondo giocata in Giappone e ottiene il riconoscimento come miglior giocatore del torneo. Una carriera di successiNel periodo 1981-83 debutta nel Boca Juniors e nell'FC Barcelona, dove vince la Coppa di Lega spagnola e la Copa del Rey. Maradona gioca in quattro Coppe del Mondo FIFA, tra cui nel 1986 la Coppa del Mondo in Messico come capitano dell’Argentina, portandola alla vittoria sulla Germania Ovest in finale. In questa occasione segna entrambi i gol in una vittoria 2-1 contro l'Inghilterra, entrata nella storia del calcio: il primo goal è stato un fallo di manovra non punito noto come "Mano de Dios", definito da lui stesso nella conferenza post-partita “un po' con la testa di Maradona ed un altro po' con la mano di Dio”, mentre il secondo goal è il risultato di un dribbling di 60 m contro cinque giocatori dell'Inghilterra, riconosciuto "The Goal of the Century" dagli elettori di FIFA. Il periodo napoletanoL’anno di svolta però è il 1984, quando viene trasferito all'SS Napoli. Grazie a Maradona il Napoli vince il suo primo scudetto nel campionato 1986-1987 e la sua terza Coppa Italia. Fra il 1987-88 El Pibe de Oro viene riconosciuto capocannoniere durante la Coppa dei Campioni con 15 reti all’attivo. Nel 1989 il Napoli vince la Coppa UEFA e durante la stagione 1990-1991 la Supercoppa italiana. L'esperienza italiana di Maradona finisce il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping che dà responso positivo alla cocaina. Viene squalificato per un anno e mezzo per poi essere trasferito al Siviglia e tornare in Argentina nel 1993. La tossicodipendenzaViene sospeso per positività ai test antidoping una seconda volta, al mondiale degli Stati Uniti 1994. Dai primi anni ottanta dal 1982, quando giocava nel Barcellona, fino al 2004 Maradona è dipendente dalla cocaina: nel periodo napoletano il consumo diventa una vera e propria tossicodipendenza. La sua ultima partita ufficiale risale al 1997 con la maglia del Boca Juniors contro il River Plate. Negli anni successivi al suo ritiro, la sua salute peggiora progressivamente a causa di eccessi con alcol, cibo e cocaina costringendolo a diversi ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, oltre a piani di riabilitazione e disintossicazione. Gli ultimi anniDiventa allenatore in diversi club tra cui all'Al-Wasl di Dubai e nel 2008 è nominato capo allenatore della squadra nazionale argentina fino alla Coppa del Mondo 2010. Condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come “Miglior giocatore del XX secolo” e nel 1993 viene insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell'Argentina. Maradona muore nella sua casa a Tigre il 25 novembre 2020 a causa di un'insufficienza cardiaca. FONTI: |
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