HOME

CHI SIAMO


TAG PRINCIPALI

#ATTUALITA

#ECONOMIA

#INTERNAZIONALE

#AMBIENTE

#TECNOLOGIA

Le lauree più redditizie

Com’è messa l’Italia?

10.07.2020
60"
di Giorgio Ballisai

Il report “Uno Sguardo all’Istruzione” pubblicato dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), osserva 36 paesi avanzati ed il loro livello d’istruzione. Nella fascia 25-64 anni la media Ocse registra il 37 % di laureati, contro il 19% in Italia, a fondo classifica. L’istruzione, soprattutto quella universitaria sembra risentire pesantemente in termini di iscritti in confronto ad altri paesi. Inoltre, non basta laurearsi per potersi garantire un futuro sicuro nel mercato del lavoro. Infatti alcune lauree sono più attrattive di altre. Quali? Almalaurea ha stilato una lista dei titoli di studio che riscontrano maggior successo. Vediamo quali:

Sicurezza informatica

Con una percentuale di occupati che sfiora il 100%, registra una retribuzione media netta di oltre 1844€. La cybersecurity avanza prepotentemente nel mercato, forte dello sviluppo tecnologico, dal nascere dei big data e dalla condivisione di informazioni. Basta far riferimento allo scandalo Facebook Cambridge analitica, in cui furono ceduti milioni di dati sensibili a terzi senza nessun consenso, per far capire quanto la sicurezza sia un settore chiave ed in via di sviluppo.

Medicina

Con un tasso di occupazione del 93%, ed una retribuzione media netta di 1813€, il settore della salute si attesta tra i più ricercati. Appare evidente in periodi di crisi sanitaria, come quella odierna, in cui la ricerca di vaccini e cure mediche vengono attesi con speranza da tutti. I progressi nel settore medico potrebbe salvare milioni di vite umane, e salvaguardare il tessuto economico sociale.

Ingegneria

Un settore che registra i più alti tassi di occupazione, tra il 90 e 97% dei laureati trovano lavoro entro 1 anno, con retribuzioni medie tra le più elevate, oscillano intorno ai 1800€ netti. Il settore ingegneristico premia soprattutto discipline in continua evoluzione, come il settore automazione, informatico ed elettronico.


Il mercato del lavoro ricerca fortemente alcuni profili, e ne penalizza altri. Per esempio un ingegnere meccanico guadagna in media oltre 800 euro in più al mese rispetto a chi ha studiato psicologia. Infatti i tassi di occupazione di quest’ultimo registrano il 73% a fronte di un guadagno medio netto di 948 euro. Queste differenze potrebbero cambiare le volontà degli studenti? Ci sarà un abbandono di facoltà umanistiche per seguire i trend del futuro?

Fonti:

Wallstreeitalia
Il Sole 24 Ore

TAG

ARTICOLI CORRELATI




CONDIVIDI