Quanto è stato vicino il default?
di Giorgio BallisaiIl governo Berlusconi IV rassegna le dimissioni. I tassi di interesse sul debito italiano raggiungono punte del 7%. Il rapporto debito/PIL raggiunge livelli mai visti dal dopoguerra. Grecia, Portogallo ed Irlanda ottengono prestiti dall’UE per scongiurare il default. Questa è la condizione in cui versava l’Europa nel 2011, periodo passato alla storia come la crisi dei debiti sovrani. Ma come è stato possibile giungere a questa situazione? Come ne siamo usciti? La premessaLa crisi finanziaria dei mutui sub-prime americani del 2008-2009, aveva trascinato l’intera economia mondiale in una forte recessione. Il PIL italiano, la ricchezza prodotta, raggiunse il -6,6%, negli anni seguenti non ci fu una ripresa netta ed omogenea, come quella Tedesca, ma solo dei timidi segnali. A livello europeo molti istituti finanziari fallirono, richiedendo costosissimi interventi di salvataggio da parte dei vari Stati a discapito dei contribuenti con un relativo peggioramento dei conti pubblici. L’inizio La Grecia ed il possibile contagioQuando una timida ripresa si prospettava per l’Europa, il dissesto dei conti Greci fece tremare l’intero continente. Furono necessari vari interventi da parte delle principali istituzioni europee (come per esempio la Banca Centrale Europea) con prestiti da 110 mld ed una politica fiscale ben delineata, con riduzione di spesa pubblica ed aumento della tassazione per scongiurare il disastro. Subito dopo furono necessari ulteriori interventi in Irlanda, flagellata da una crisi bancaria (85 mld) ed i Portogallo (78mld). Il caso italianoUn ulteriore colpo all’economia italiana, che si trovava con un debito molto elevato a seguito della recessione del 2009. Il clima in Europa era di sfiducia totale da parte degli investitori, e questo si rifletteva sui tassi di interesse (il costo del denaro preso a prestito) . Si raggiunsero punte del 7%, il rischio default veniva percepito come reale. A dicembre 2011, Il governo Berlusconi IV dopo l’approvazione della legge di bilancio lascia Palazzo Chigi dimettendosi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cerca di dare un segnale forte ai mercati, prima nominando senatore a vita il Prof. Mario Monti, ed in seguito conferendogli il mandato per formare un governo. Monti accetta l’incarico, presentando una squadra di ministri, rinominata governo tecnico, per avviare un periodo di riforme. Tra tutte la riforma delle pensioni conosciuta come legge Fornero ha destato più polemica. Bce e attivitàNon solo le rigide riforme del governo Monti accompagnarono quel periodo , l’intervento della BCE segnerà una svolta nella politica Europa ed un’ancora di salvezza per i paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna caratterizzati da un alto rapporto debito/PIL). IL Quantitative Easing inaugurato dal presidente della BCE Draghi garantisce un collocamento sul mercato finanziario dei titoli di stato dei paesi più in difficoltà, paesi che avevano visto emettere in dubbio la propria capacità di rimborso dalla maggioranza delle compagnie finanziarie del settore. La soluzioneA seguito dei vari interventi introdotti dagli Stati e dai vari organi dell’Unione Europea, i tassi di interesse calano lentamente. Nel 2012 viene istituito il MES, il meccanismo europeo di stabilità con la funzione di preservare l'aumento incontrollato dei rendimenti dei titoli pubblici. Le rigide politiche fiscali imposte danno i propri frutti, i bilanci dei vari Paesi migliorano, e i mercati finanziari acquistano una rinnovata fiducia verso l’intera eurozona. Oggi il clima in Europa è di incertezza, che sembra superare quella del 2011. Quali strumenti serviranno per fronteggiare l’attuale crisi da coronavirus? Come ne uscirà l’Unione Europea? Fonti: |
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