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'Ndrangheta, la multinazionale della droga

Dall’estorsione in Calabria fino ai rapporti con i cartelli Sud-Americani, come la ‘Ndrangheta è diventata così potente

07.05.2020
60"
di Enrico Moro

Una realtà internazionale

La ‘Ndrangheta è un’organizzazione criminale di livello internazionale che basa le sue economie sul traffico di stupefacenti. Localizzata nell’Aspromonte di San Luca, in Calabria era solita ad estorsioni e furti circoscritti alla regione. La sua significativa affermazione e visibilità si sviluppò durante “la stagione dei sequestri” tra gli anni settanta e fine anni novanta. In questo periodo si contano 694 sequestrati di cui 80 mai più tornati a casa. Il denaro ricavato fu investito nel traffico di droga, appalti pubblici e strutture turistiche anche fuori dal contesto nazionale. La svolta decisiva si ebbe con la conquista del monopolio del traffico di cocaina in tutto il territorio europeo intrattenendo legami molto stretti con i cartelli sudamericani.

Il passaggio tra “vecchia” e “nuova” ‘Ndrangheta

Il fondamentale cambio di paradigma dell’organizzazione fu nello stringere saldi rapporti con le istituzioni. Terminata la stagione dei sequestri (dopo aver capitalizzato più di 400 miliardi di lire) la ’Ndrangheta decide di andare oltre alla violenza. La violenza crea allarme sociale e il sistema criminale evita di destare sospetto concentrandosi di più sugli investimenti sommersi e il riciclaggio. Diventa dunque intimamente connesso alle amministrazioni locali mantenendo impenetrabile la propria struttura di comando. Di fondamentale importanza sono stati i rapporti con la classe politica. La Mafia non ha ideologia politica, si sposta dove c’è potere e dove c’è denaro. Se un tempo era il mafioso a cercare il politico ora è il politico a cercare il mafioso per aggiudicarsi pacchetti di voti fondamentali per la vittoria, spesso schiacciante. Dovremo aspettare il 2010 prima di poter leggere nel Codice Penale il reato ad associazione mafiosa ‘Ndranghetista, nel frattempo questa ha continuato a radicarsi sul territorio affermando sempre di più il suo potere. Una struttura unitaria dotata di un organismo di raccordo che rappresenta la sintesi degli equilibri territoriali dei tre circondari della provincia di Reggio Calabria, ovvero la Locride, la piana di Gioia Tauro e l’area dello Stretto. L’organizzazione criminale cresce e si sviluppa dappertutto: Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Francia e Gran Bretagna.

I padroni della droga

Dagli anni settanta la ’Ndrangheta decise di allargare le proprie finanze concentrandosi sul traffico illecito di sostanze stupefacenti. Prima l’eroina dal versante Medio - orientale (Afghanistan e Turchia), poi la cocaina dal Sud America (Cile, Bolivia, Colombia). Quest’ultima rappresenta il business di maggior successo con 50 mila affiliati in tutto il mondo e ca. 60 miliardi di Euro di fatturato l’anno (l’equivalente del 3,5% del PIL italiano). Il rapporto privilegiato dell’Ndrangheta con il cartello Messicano e Colombiano (i più importanti trafficanti) le garantisce un prezzo di comodo sulla vendita di cocaina. Mille dollari per ogni kg, anziché i milleottocento pagati dalla concorrenza. Il loro approccio è estremamente pragmatico e di basso profilo per non destare l’interesse degli inquirenti. La ’Ndrangheta non vende più al dettaglio, ma solo all’ingrosso sub-appaltando le fasi successive della vendita. È l’intermediario europeo per lo spaccio di cocaina ed è arrivata a gestire l’80% del traffico totale. A contrastare lo strapotere dell’organizzazione da tempo sono schierati alcuni magistrati italiani che cercano di diffondere anche nel resto d’Europa la conoscenza di questa realtà, spesso non trovando un adeguato riscontro.

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