Quali sono le cause e le possibili soluzioni
di Alessandra BernardisChi ne viene colpito e perché?Le categorie che ne risentono maggiormente sono gli anziani, le donne non occupate, gli immigrati e chi ha un basso livello di scolarizzazione. Questi presentano difficoltà oggettive nell’uso di tali strumenti. Si possono individuare due cause principali: infrastrutture inadeguate e divario culturale. La prima significa che la popolazione non ha accesso a una connessione internet adeguata e la seconda riguarda invece la scelta di non avere una connessione a internet. Nel primo caso avere una connessione non dipende dalla diretta volontà della popolazione, mentre nel secondo potremmo ricondurla a una scelta consapevole visti i costi quasi irrisori e dettata da un fattore culturale. Quale copertura di rete esiste in Italia?La Commissione Europea ha stabilito diversi livelli di divario digitale. Il primo consiste nella mancanza di copertura di banda larga fissa ad almeno 2 Megabit, cioè manca l’Adsl. Per quanto riguarda l’Italia in questa situazione si trova una piccola parte della popolazione che ammonta a circa il 5,6%. Il secondo livello di divario digitale corrisponde alla mancata presenza della banda ultra larga, che in Italia è usata dal 20 al 40% circa della popolazione. Infine, il terzo livello di divario digitale è la copertura con la fibra ottica che in Italia viene usata da meno del 20% della popolazione. L’Italia fa fatica a crescere in modo uniforme sulle tematiche digitali e lo dimostrano due dati: il primo è la media europea di accesso a Internet, che nel nostro paese è del 69% a fronte di una media europea dell’81%, il secondo è relativo all’uso dei servizi online quali shopping e home banking in cui l’Italia risulta negli ultimi posti in Europa. Quale evoluzione per la rete e il digital divide in Italia?Da questo dato possiamo capire che oltre alle infrastrutture è indispensabile creare una cultura digitale partendo dai più giovani e formare tutti gli strati della popolazione. Inoltre sarebbe auspicabile adottare soluzioni in base alla situazione presente nelle varie aree, le quali si presentano in modo diverso. Probabilmente anche la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo contribuirà a ridefinire l’importanza e il valore attribuito alla tecnologia in genere, con un occhio di riguardo per la rete internet e i suoi servizi. In merito si era pronunciata anche la giurisprudenza. Con una sentenza del 2012 il Giudice di Pace di Trieste ha valutato il caso di una famiglia rimasta senza ADSL per 4 mesi ritenendo Internet una base fondamentale per ogni aspetto quotidiano. Non solo, il Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite considera l’accesso a Internet alla pari dei diritti umani fondamentali. Fonte: Treccani, Agenda Digitale |
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