Di cosa si tratta e i (falsi) legami con il virus
di Carmine PaciollaIl 5G sfrutta le onde millimetriche, ovvero onde radio ad altissime frequenze tra 30 e 300 GHz (quelle attuali sono comprese entro i 5 GHz). Questo permetterà l’aumento esponenziale della velocità , ma allo stesso tempo renderà la propagazione del segnale più difficile, perché più sensibile agli ostacoli fisici. Tutto questo porterà a una probabile installazione di più ripetitori per avere una buona copertura. I rischi per la saluteIn Italia sono state assegnate tre bande, di cui la più alta è quella che opera a una frequenza di 30 Ghz. Queste frequenze sono relativamente basse e al di sotto dei limiti a cui potrebbe arrivare il 5G. Il perché di questa scelta è nella tutela della salute, infatti in Italia abbiamo le limitazioni più severe d’Europa. A oggi comunque non sono noti effetti sulla salute causati dall’esposizione a lungo termine ed è per questo che è ancora presto per esprimersi con certezza. 5G e CoronavirusEsiste un rapporto causale tra il 5G e il Coronavirus? La risposta è no, ma cerchiamo di analizzare il problema e capirne i motivi. Le notizie a supporto di questa tesi sono principalmente fake-news e teorie complottistiche. Una delle teorie più virali sul tema sostiene che vi sia un rapporto causa-effetto tra i due fenomeni, tesi supportata da un’analisi del contagio a Wuhan e nel nord Italia, ma basta pensare che Wuhan è solo una delle 16 città cinesi che stanno sperimentando questa nuova tecnologia e che le altre città non hanno avuto un incremento così notevole dei casi per comprendere che non vi è un rapporto causale. Lo stesso vale per il nostro paese. La sperimentazione del 5G oltre a Milano è avvenuta anche a Bologna, Roma e Napoli, città dove il numero dei contagi è minore. Inoltre c’è da dire che le zone più colpite della Lombardia, ovvero Bergamo e Brescia, non hanno progetti attivi sul 5G. Una seconda notizia invece riguarderebbe l’indebolimento del sistema immunitario causato da questa rete, ma il mondo scientifico continua a ribadire che non esistono prove sulla correlazione dei due fenomeni. Infine circola in rete una teoria riguardo una possibile comunicazione tra i virus tramite le onde radio, questa si basa su uno studio del 2011 il quale supponeva che i batteri potessero produrre segnali elettromagnetici per comunicare tra loro. Questa teoria però non è mai stata confermata e riguarderebbe appunto i batteri e non i virus, come nel caso del SARS-CoV-2. Fonti:
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