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Tra Fukushima e Corea del Nord

Il disastro di Fukushima torna alla mente guardando alle tensioni internazionali con la Corea del Nord

19.03.2020
60"
di Alessandra Bernardis

Fukushima e il disastro nucleare

L’11 marzo 2001, circa 19 anni fa, il Giappone è colpito da un terremoto di magnitudo 9 che provoca uno tsunami e il famoso incidente della centrale nucleare di Fukushima. 16.000 sono le vittime, causa del maremoto, e 3.700 per successivi problemi di salute. La bonifica dell’area procede lentamente per l’alto livello di radiazioni e richiede molti anni di lavori. Il ricordo del disastro ci riporta alla mente un altro problema ‘’atomico’’ più recente, la Corea del Nord.

Il programma nucleare coreano

Nel 2018 la Corea del Nord effettua una serie di test, tra i quali il lancio di un missile balistico intercontinentale. Il regime coreano non è nuovo a questi episodi: nel corso del 2017 conduce test nucleari e lanci di altri missili intercontinentali. In passato il regime è già stato sottoposto a una serie di sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per le sue attività nucleari, ma a quanto pare il regime non ha alcuna intenzione di interrompere il programma di armamento.

Quale obiettivo intende raggiungere il regime?

La Corea del Nord vuole ridisegnare i rapporti di forza in oriente, in particolare ridimensionando la minaccia esterna rappresentata dagli USA, rafforzando il suo potere militare nell’area asiatica. Uno degli obiettivi è limitare il peso della posizione statunitense sulla denuclearizzazione della Corea del Nord e la fine delle sanzioni economiche che questa subisce. I comportamenti del regime di Kim Jong-Un vanno analizzati anche osservando gli equilibri interni al paese. Dimostrare la propria forza bellica è necessario per sopravvivere in uno Stato militare e totalitario dove le gerarchie dell’esercito ricoprono un potere dominante nel controllo del paese.

La strategia di Trump

Mentre l’Unione Europea si limita a semplici richiami, l’amministrazione Trump gioca un ruolo da protagonista durante la crisi coreana. Nell’area della crisi nucleare gli USA hanno interessi storicamente affermati che quasi inducono ad un intervento più invasivo. Minacce di nuove sanzioni e dimostrazioni di forza producono i primi risultati: il 12 giugno 2018 avviene un evento storico, la prima stretta di mano fra un Presidente USA e il leader della Corea del Nord. Solo il futuro ci dirà se la strategia di Trump sia stata o meno vincente.

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