HOME

CHI SIAMO


TAG PRINCIPALI

#ATTUALITA

#ECONOMIA

#INTERNAZIONALE

#AMBIENTE

#TECNOLOGIA

Bashar Al-Assad. Ritratto di un presidente

Un medico costretto dal destino a governare la Siria

11.04.2020
60"
di Nicolò Miotto

Bashar, figlio di un rivoluzionario

11 settembre 1965. Damasco. Appena nato, Bashar è già importante. Il suo cognome è ben conosciuto in Siria. Il padre Hafez ha partecipato attivamente ai colpi di Stato del 1961 e del 1963 e tiene le redini della politica siriana. Il giovane Bashar deve convivere con le assenze del padre, che con la “rivoluzione correttiva” del 1970 si proclama presidente della Siria. A differenza dei fratelli Bassel e Maher e della sorella Bushra, Bashar è disinteressato alla politica. Il figlio del presidente preferisce dedicarsi agli studi.

Dagli studi al potere

Nel 1992 la passione per la medicina lo porta a Londra, dove si specializza in oculistica e conduce una vita tranquilla. E’ nel 1994 che la vita di Bashar cambia radicalmente. Suo fratello Bassel, scelto dal padre Hafez come successore alla presidenza, muore in un incidente stradale. Il giovane medico deve tornare a Damasco per essere preparato alla successione. Entra nell’accademia militare e nel 1999 diventa colonnello. Gli vengono affidati vari incarichi, tra cui la presidenza della Syrian Computer Society, attraverso la quale Bashar porta Internet in Siria.

Bashar il presidente

Nel 2000, alla morte del padre Hafez, Bashar Al-Assad diventa presidente della Siria. Il nuovo leader non tarda le riforme: istituisce università private, lotta contro la corruzione, autorizza le banche private e abroga la legge che criminalizza il possesso di valuta estera. Tuttavia, il paese vive una delicata situazione diplomatica. L’amministrazione Bush inserisce la Siria nel cosiddetto ‘’asse del male ’’. Molti paesi occidentali criticano Damasco per il supporto e la protezione offerti a Hamas e Hezbollah, gruppi paramilitari classificati da alcuni paesi come organizzazioni terroriste.

“Leone’’ o ‘’macellaio’’ di Damasco?

Nel 2011 la Primavera Araba coinvolge la Siria. I manifestanti vogliono le dimissioni del presidente, che, invece, li definisce terroristi manovrati dalle potenze straniere. Scoppia così la guerra civile siriana, che perdura tutt’oggi. Per una parte della popolazione Assad è il ‘’leone’’ che combatte contro il terrorismo interno, per l’altra parte è il ‘’macellaio’’ che avrebbe utilizzato (non vi è certezza) le armi chimiche sulla popolazione civile.

TAG

ARTICOLI CORRELATI




CONDIVIDI