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Tangentopoli e la fine della prima repubblica

Il pool di Mani Pulite arresta Mario Chiesa e inizia il più importante processo del paese

14.05.2020
60"
di Francesco Saverio De Marchi

La morte di Bettino Craxi

Si ricorda quest’anno il 20esimo anniversario della morte di Bettino Craxi, storico segretario del Partito Socialista Italiano. Per due volte Presidente del Consiglio durante gli anni 80, è annoverato tra i protagonisti principali della caduta della prima repubblica. L’anniversario porta il paese intero a ridiscutere un evento emblematico della sua storia; tangentopoli e il pool di Mani Pulite cambiarono l’Italia. Che l’abbiano cambiata in meglio o in peggio lasciamo a voi giudicare, ci limitiamo qui a descriverne gli aspetti più rilevanti.

Mario Chiesa e l’inizio di Tangentopoli

Il 17 febbraio 1992, il PM Antonio Di Pietro, a capo del famoso pool di Mani Pulite, chiede ed ottiene l’arresto di Mario Chiesa. Membro di spicco del Partito Socialista di Milano, di cui è candidato sindaco, è accusato di vari reati. Colto in flagranza mentre cerca di intascare l’ennesima tangente (7 milioni di lire) da un imprenditore milanese, cerca di sbarazzarsi di un’altra tangente di cui è in possesso al momento della notificazione dell’arresto. Diviene subito notizia di primo piano, portando con se imbarazzo in tutto il partito. Bettino Craxi definisce Chiesa un ‘’mariuolo isolato’’ e nega l’esistenza della corruzione a livello nazionale.

Le indagini si allargano

Poco dopo Mario Chiesa decide di confessare, portando alla luce una notizia destinata a sconvolgere la politica italiana. Le tangenti dal mondo imprenditoriale sono ormai sistematiche. Ogni imprenditore che vuole vincere appalti pubblici deve pagare una ‘’tassa’’ alla politica, di cui beneficiano politici e partiti, primi fra tutti DC e PSI, allora al governo del paese. Le indagini si estendono assieme all’indignazione generale dell’opinione pubblica. Conseguenze saranno il drammatico calo dei consensi per i partiti colpiti dalle indagini, nonché alcuni suicidi accompagnati da lettere di confessione.

La fine della Prima Repubblica

Nelle successive elezioni, i partiti di maggioranza (il famoso quadripartito) perderanno progressivamente i loro voti, fino a perdere di fatto il controllo delle camere. Forte dello slogan ‘’Roma ladrona’’, la Lega Nord, nuovo partito guidato da Umberto Bossi, in poco tempo allargherà esponenzialmente i suoi consensi. Altri partiti di sinistra, da sempre all’opposizione, si rafforzano. Nel 1993 nascerà un nuovo soggetto politico guidato da un famoso imprenditore milanese, Silvio Berlusconi, che darà vita alla prima coalizione di centro-destra. Nel 1994 assumerà per la prima volta l’incarico di Presidente del Consiglio. E’ la fine della Prima Repubblica.

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