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Abdel Fattah Al-Sisi. Il militare-presidente

Un giovane militare nella sua strada verso la presidenza

16.04.2020
60"
di Nicolò Miotto

Il giovane Al-Sisi

Nato nel 1954 al Cairo, Al-Sisi cresce nel quartiere di El-Gamaleya, dove convivono musulmani, ebrei e cristiani. Sin dai primi momenti si intuisce la strada che vuole percorrere. A differenza dei suoi fratelli, Al-Sisi decide per un’istruzione legata al mondo dell’esercito. Dopo aver frequentato una scuola superiore gestita dalle forze armate, nel 1977 si laurea all’Accademia Militare Egiziana. Serve nei corpi di fanteria meccanizzata dell’esercito, specializzandosi nella guerra anti-carro e nell’uso dei mortai. Nel 1987 frequenta anche l’Egyptian Command and Staff College.

I legami con l’Occidente

Lo studio delle strategie militari lo porta in Gran Bretagna, dove, nel 1992, segue i corsi al Joint Command and Staff College. È l’inizio di un percorso di studi affinato nel 2003 alla Nasser Military Academy. Cammino che lo porta fino negli Stati Uniti nel 2006, allo United States Army War College. I legami militari tra Egitto e USA sono forti da tempo e Al-Sisi ne rappresenta l’evoluzione. Il Cairo partecipa al fianco degli Usa durante la Prima Guerra del Golfo del 1991 e, dal 1995, ogni due anni, tiene con Washington l’esercitazione militare congiunta Bright Star.

Il garante della transizione democratica

Il 2011 è un anno cruciale per l’Egitto. Nei paesi mediorientali e nordafricani scoppiano le Primavere Arabe. Al Cairo la piazza chiede a gran voce le dimissioni del presidente Mubarak. Povertà, corruzione, voglia di cambiamento sono alcuni dei motivi che spingono gli egiziani a protestare. Prima pacificamente, poi in modo violento, fino ad ottenere le dimissioni del presidente l’11 febbraio 2011. I militari diventano i garanti della transizione democratica; il Consiglio Supremo delle Forze Armate, il cui più giovane membro è Al-Sisi, indice un referendum costituzionale e porta il paese alle elezioni.

Da Ministro della difesa a Presidente

E’ il 24 giungo 2012. Mohammed Morsi, leader dei Fratelli Musulmani, viene proclamato presidente dell’Egitto. Nomina Ministro della difesa e della produzione militare Al-Sisi. L’Egitto è in preda alla crisi economica e i cristiani copti (circa il 10% della popolazione) assieme all’opposizione laica, sono insofferenti a un presidente islamista. La piazza si rivolta. Il 3 luglio 2013 Al-Sisi annuncia la deposizione del presidente Morsi e il suo arresto. Salutato come “salvatore della patria” vince le elezioni presidenziali nel 2014 e instaura un regime che perdura tutt’oggi.

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