I partiti verdi ottengono ottimi risultati alle europee, ma in Italia annaspano
di Enrico MoroLe scorse elezioni europeeLa tematica ambientale pare essere all'ordine del giorno in quasi tutto il vecchio Continente. Probabilmente "l'effetto Greta Thunberg" ha fatto presa sull'animo di molti, aumentando la loro sensibilizzazione a tal punto da voler collegare la questione ambientale ad una rappresentanza forte dal punto di vista politico. L’occasione c’è stata tra il 23 e il 26 maggio 2019, quando si sono tenute le elezioni in tutti i 27 Stati membri dell'Unione europea. Viene ridisegnata la composizione del parlamento europeo per la sua IX legislatura. I risultati dei VerdiI partiti verdi sono riusciti a guadagnarsi il quarto gradino come forza politica europea, in controtendenza con la tornata elettorale del 2014 (passando da 50 a 73 seggi). I verdi italiani, al netto di un discreto miglioramento (dallo 0,90% del 2014 al 2,32% del 2019), non sono riusciti a stare al passo di altri Stati come Germania, Francia e Austria. L’instabile equilibrio europeo messo in difficoltà dalla forze sovraniste e dai problemi economici diffusi mette in seconda luce il tema ambientale. Quali ripercussioni in Italia? Il governo ‘’giallo-rosso’’ e l’ambienteTra i ministri del governo "giallo-rosso" emerge la dichiarazione del ministro allo sviluppo economico, Stefano Patuanelli: "A me soddisfa di aver messo al centro dell'interesse del paese l'ambiente. Non tanto come elemento da proteggere, ma come vero motore dell'economia del paese". Nel programma politico del governo Conte II l’ambiente viene messo in primo piano; il Decreto Clima e l’appoggio al Green New Deal europeo vanno in questa direzione. Pare che i partiti di maggioranza abbiano fatto propria la causa ambientale. Come dovrebbero reagire i verdi italiani davanti a questo fatto? E’ necessario rivedere il programma politico? Le cause della marginalità dei Verdi italianiIl programma dei Verdi, messo a confronto con il programma dei Grünen (secondo partito tedesco alle elezioni del 2017), pare essere molto più sterile, focalizzandosi maggiormente sulla denuncia ambientale che su una programmazione economica di lungo termine. A questo problema si aggiunge la marginalità politica dei verdi italiani, dovuta a una cultura ambientale incentrata sui “no” alle grandi opere (vedi Tav, Tap ecc.) e troppo spesso ostacolo per un’ascesa significativa nell’arena politica. In Italia qualcosa inizia a muoversi e i verdi ne sono del tutto esclusi. Qual è il loro destino? Saranno utili le riforme promesse dal governo o causeranno altri problemi? |
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