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Madre natura durante il Lockdown

Tutto ciò che non sai sulle immagini degli animali che stanno girando il web

28.04.2020
60"
di Lucrezia Lesa

La risvolta positiva della quarantena

Il coronavirus ci ha costretti repentinamente ad un cambiamento nei nostri frenetici stili di vita. Nel male di tutto ciò che il microbo ha portato, c’è un risvolto positivo che non può essere sottovalutato: l’essere riusciti a riequilibrare la nostra vita con la natura. Una svolta che, fino a qualche mese fa, sembrava un obiettivo difficile da raggiungere, lontano decine di anni. Nessuna Greta Thunberg, nessun scienziato di spessore, è riuscito nell’intento tanto quanto questo virus.

Le immagini virali

Semplicemente stando seduti sul nostro divano, siamo riusciti a regalare una boccata d’aria fresca al nostro Pianeta. Sui social siamo stati invasi da tenere immagini di delfini e famigliole di cigni che sguazzano nei limpidi canali della turistica Venezia, di lepri che saltellano nel bel mezzo dei parchi in una Milano deserta. Ma il fenomeno non si ferma al nostro stivale: immagini da ogni Stato colpito dal mostruoso virus documentano la forza di madre natura nel riprendersi i suoi spazi. In India è diventato virale il video di un gruppo di elefanti che passeggiano tranquilli nei pressi di un villaggio per andare ad ubriacarsi e farsi un pisolino nell’abbandonata piantagione di tè. Tutte immagini che ci regalano un grande senso di euforia ed aumentano la nostra autostima di buon samaritano. Ed è per questo che le immagini sono false.

L’inchiesta di National Geographic

National Geographic ha evidenziato la preoccupante diffusione di queste notizie altamente emotive. Secondo gli studi, “la diffusione dei fenomeni social segue lo stesso schema di un contagio epidemico”. È da sottolineare che un impatto ambientale c’è stato veramente: l’acqua di Venezia è più limpida grazie alla diminuzione delle attività nautiche, ma la presenza dei cigni non è una novità. Il problema sorge quando l’immagine viene condivisa da un altro sensibile utente straniero. E così la catena di condivisioni si fa sempre più impressionante ed emotiva, finchè la fake news diventa virale. Lo stesso è accaduto con le immagini dei delfini “veneti” (in realtà filmati in Sardegna in zone dove da sempre è comune trovarli), e degli elefanti, non insoliti agli abitanti dei villaggi indiani e sicuramente non ubriachi.

Gli esperti

Erin Vogel, psicologa sociale alla Standford University, spiega quanto determinati posts ci facciano sentire bene regalandoci una “botta di autostima”. Le immagini che mostrano la potenza della natura nel “guarirsi”, ci dissociano dalle nostre responsabilità sul Pianeta. Come ha dichiarato la professoressa Susan Clayton del College di Wooster, “le persone sperano che, a prescindere da quello che abbiamo fatto, la natura sia abbastanza potente per superarlo”. Secondo Vogel, scoprire che le buone notizie siano false è spesso ancor più demoralizzante. Ed è per questo che la psicologa incoraggia gli utenti a condividere contenuti positivi che, anche se non sensazionali come i precedenti, siano veri. Questo eviterebbe lo scoraggiamento degli utenti una volta appresa la verità e permetterebbe a noi umani di renderci conto che ancora tante azioni collettive vanno prese in nome della salvaguardia del Pianeta.

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